Posizionata nella centralissima Piazza, di fronte all’antica Chiesa di Santa Maria, in questo storico Bar pasticceria si ha anche la possibilità di godersi il paesaggio ed il passaggio nella distesa di tavolini all’aperto, piuttosto spaziosa anche la saletta interna, un po’ più angusto lo spazio del bar pasticceria dove fanno bella mostra un’infinità di paste freschissime, ma il lungo bancone permette di stazionare in piedi per una colazione veloce.

Ordiniamo alle titolari un po’ attempate che non sorridono nemmeno con il solletico, due latti macchiati e due paste, un croissant, che qui è meglio chiamare cornetto se non si vuole essere scambiati per alieni, con la marmellata ed un ventaglio di pasta sfoglia (che io normalmente chiamo palmerita). Le paste sono friabili, freschissime, il cornetto appena tiepido con il giusto ripieno di marmellata e fino qui tutto benissimo, i latti invece sono serviti a temperatura di fusione dell’acciaio, pur avendo il palato in amianto …….scotta mica da ridere!

Naturalmente non faccio una piega, aspetto qualche minuto e la temperatura si assesta, ma la cosa mi ha un po’ infastidito.

Splendida location, bel locale, pasticceria di alta qualità sono i punti di forza del locale, le criticità sono la mancanza di qualsiasi tipo di sorriso, di battuta, e, permettetemi di dirlo, di “sovoir-faire”, a tutto ciò aggiungiamo la temperatura del latte e la bilancia si assesta su un paio di cappelli.

Anche sul prezzo c’è poi da ridire (come cantava De André nella canzone Re Carlo tornava dalla guerra), ma solo per il fatto che ogni pasta ha un prezzo diverso, per la cronaca 1 euro il cornetto , 1 euro e 20 il ventaglio.

Buono