Entro nel locale per prenotare, sono le ore 18.30 di Venerdì.
Non vedo lo Chef, ma la cucina brulica di persone: 6 o 7 ragazzi, tutti giovani che si affacendano intorno ai fornelli.
Mi sono stupito e ho avuto la conferma di cosa significhi portare avanti un locale come L'Erba del Re.
Mentre sbircio attraverso il vetro, un ragazzotto mi vede e viene a prendere la mia prenotazione: 2 persone per il lunedì successivo.
La sera alle 21.00 esatte entriamo nel locale. Con piacere vedo che tutti i tavoli sono prenotati. Ci accomodiamo e inizia la serata.
- Aperitivo con flute di Ferrari Perlé
Menù degustazione "La storicità dei piatti" fatto di 6 portate + piccola pasticceria.
Il tutto è stato preceduto da un pre-antipasto offerto dalla casa:
- bicchirino con crema di pomodoro freddo e crostini
- cucchiaio con vellutata di broccoli e chip di parmigiano.
- Grissini fritti.
Nel menù abbiamo scelto di includere:
- Tartare di razza bianca modenese, sorbetto ai mirtilli
- Le tre cotture del gambero: marinato, grigliato, in tempura
- Passatelli asciutti con ragout di sovracoscia di pollo, uvetta cilena, aria di limone.
- Gnocchi di zucca in purezza con composta di frutta
- Maialino da latte cotto a bassa temperatura, scalogno glassato
- Gnocco fritto con cioccolato al latte, prosciutto dop di Modena, frangipane alle amarene, crema al latte
- Piccola pasticceria.
- Tutto il pasto è stato accompagnato da un Berlucchi Cellarius consigliato da una Sommelier giovane, garbata e preparata.
Tutti i piatti sono stati apprezzati.
Fra tutti, a mio parere, spiccano la tartare e i passatelli asciutti.
La creatività dello Chef è di alto livello e la cucina la segue, rendendo la serata uno spettacolo di cui il cliente è protagonista. Sensazione che personalmente ho avuto la fortuna di provare poche volte in vita mia.
Lo Chef Marchini sta percorrendo una strada che lo porterà a livelli sempre più alti. Insiste nello stimolare il cliente con abbinamenti azzardati che in realtà altro non sono che uno scherzo, uno stimolo per assaggiare un piatto molto più bilanciato ed equilibrato di quello che potrebbe apparire leggendo il menù.
Dico questo perchè mia moglie, dopo aver letto il menù, è rimasta terrorizzata da alcuni accostamenti dolce-salato (che lei odia) presenti in tutti i piatti che, su sua ammissione, si sono rivelati garbati e stimolanti.
Nota di merito per il pane fatto in casa che, da solo, dovrebbe essere valutato come un piatto a parte: grissini all'olio, pane al latte, pan brioche, stria allo strutto, pane ai 7 cereali, ...
Il servizio è curato anche se molto indaffarato per soddisfare un locale pieno.
Nonostante ciò non mi sono mai dovuto versare il vino.
Lo Chef è premuroso e simpatico, sempre disponibile a scambiare 2 battute.
Sono rimasto soddisfatto e appagato.
Perché non ho dato 5 cappelli? Perché a certi livelli di prezzo bisogna essere spietati e ho individuato 2 motivi per fermarmi a 4:
1) L'attesa, sopratutto per i due antipasti è stata, a mio parere un po' superiore al dovuto. Questo ha portato a stare a tavola quasi 3 ore. Poco dopo invece la cadenza dei piatti ha trovato il giusto ritmo.
2) Nelle "tre cotture del gambero" il gambero marinato era veramente troppo salato, mettendo in secondo piano tutti i sapori che la marinatura avrebbe dovuto preservare.
Il conto:
- aperitivo: offerto
- menù degustazione "la storicità dei piatti": 65 Euro
- Berlucchi Cellarius: 40 Euro.
La spesa è importante, ma appare adeguata alla bella serata nel suo complesso.
Consigliatissimo!!
[mizoguccini]
02/11/2011