Minitour familiare in Valle d'Aosta con moglie e figlio al traino.
Siamo a Bard, bel paesino del gruppo ANCI situato sulla via consolare romana che portava alle Gallie, da dove deriva il nome del nostro Hotel-ristorante, Ad Gallias appunto, dove pernotteremo per due notti.
Parte della mattina e metà pomeriggio la passiamo a visitare la fortezza di Bard, opera colossale a guardia della vallata, distrutta da Bonaparte nel 1800 e ricostruita 30 anni dopo da Carlo Alberto.
La visita è stata molto interessante ed in particolare siamo rimasti colpiti dal Museo delle Alpi, un percorso multimediale di notevole suggestione in cui viene presentato il mondo alpino dal punto di vista idrogeologico, geografico, zoologico, etnico, culturale, antropologico.Bellissimi i filmati e gli effetti sonori,curatissime le ricostruzioni di ambienti abitativi,commoventi i ricordi e le testimonianze relative ai valligiani del passato (corrispondenza,fotografie, manufatti). Terminata la visita, ci siamo ritemprati per due ore nella Spa in dotazione all'Hotel, un locale sotterraneo delimitato da rocce e muri romani, e fornito di vasca per idro-aeromassaggio, bagno turco, sauna finlandese. All'ora di cena decidiamo di provare il ristorante dell'Hotel : il locale, recentemente ristrutturato, ha un ambiente familiare, e gentilissimo è il personale di sala. Ci portano subito un cestino di piccoli panini e grissini caserecci, rapidamente vuotato ed altrettanto rapidamente rimpiazzato dal cameriere. Viene offerto un apprezzatissimo apristomaco di messata,carne salata lavorata con erbe e tagliata a fette sottili,abbastanza simile alla carne salada del Trentino e dell'Alto Garda. Mia moglie ed io ordiniamo due antipasti di lardo di Arnad accompagnati da castagne caramellate al miele e fette di pane tostato, buonissimi : il lardo, che si produce in un paesino ad una decina di chilometri da Bard, non è pesante, ha una buona percentuale di magro ed è straordinariamente soffice, a mio avviso ancora migliore del lardo di Colonnata, anche se purtroppo di produzione limitata. A seguire un primo per l'erede, tagliolini con mazzancolle, olive taggiasche, mozzarella,veramente speciali a sentire il fanciullo. Come secondi due faraone disossate con ripieno di prugne e contorno di fagiolini, notevoli, molto delicate e di grande resa, ed un controfiletto di manzo con verdure in agrodolce, carne tenerissima e di ottimo sapore.
Per la scelta del vino ci siamo fidati del consiglio del cameriere, che ci ha proposto uno Chambave 2009 Azienda la Crotta di Vegneron : è un vino della regione prodotto con uve Petit Rouge, Dolcetto di Gamay, Pinot Noir, dotato di buona personalità e carattere senza essere troppo impegnativo, e anche di questo vedi sopra come per il cestino di pane, non ne è rimasta una goccia.
Terminiamo con tre dessert : due fragole caramellate flambée con gelato di vaniglia ed un semifreddo al melone, 10 e lode per l’uno e per l’altro.
Un caffè e due Genepy, il tipico amaro locale ottenuto da erbe di montagna della specie Artemisia, hanno suggellato la serata.
Penso ci sia poco da aggiungere : location accattivante, cucina raffinata, servizio ottimo. Cinque cappelli più che meritati. Ma perché sono a 350 chilometri da casa mia?

Imperdibile!!!