Mercoledì sera decidiamo di provare questo locale più volte recensito e di approfittare del menu promozionale a 17 euro.
Arriviamo verso le 20.00. Da fuori l'aspetto non è dei migliori, anzi piuttosto squallido, trovandosi in piena zona industriale, tra un capannone e l'altro. Quindi tutto è buio, solo il ristorante ovviamente è illuminato. Appena varcata la soglia, però, ci ricrediamo: dentro il posto è ampio, molto luminoso e colorato, senz'altro ben tenuto, assomiglia alle tante pizzerie che ci sono a Modena. Tinte pastello sui toni del giallo e dell'arancio alle pareti, dove ci sono anche grandi dipinti molto colorati, toni solari pure ai tavoli apparecchaiti con cura (tutta stoffa, niente carta, e doppi bicchieri).
Siamo i soli clienti per ora. La "direttrice ci fa accomodare e ci porta subito i menu: vediamo che l'offerta è molto ampia, tutta basata sulla cucina tradizionale emialiana. Noi però diciamo che vogliamo provare il menù fisso e allora ci spiega in cosa consiste: un primo, che possiamo scegliere liberamente dai menu, gnocco e tigelle con affettati, formaggi e lardo, un dolce a nostra scelta tra quelli esposti in vetrina, acqua, vino e caffè.
Dunque scegliamo come primi tagliatelle al ragù per mio marito e tagliatelle ai funghi porcini per me, un'acqua frizzante e un quartino di vino bianco frizzante che offrono alla spina.
Durante l'attesa, notiamo che alle pareti sono appesi due televisori sui quali scorrono i menù di Natale e S.Stefano. Nel frattempo arrivano le bevande, buono il vino, e il locale si riempie.
Arrivano i nostri primi, molto abbondanti e decisamente gustosi, con parmigiano a parte per chi gradisce.
Dopo le tagliatelle io sarei già quasi sazia. Ecco arrivare il resto: un cestino di gnocco, 6 pezzi a testa, uno di tigelle, ce ne saranno state almeno una ventina, un vassoio abbondante di salumi, composto da prosciutto crudo, salame, mortadella, ciccioli freschi e pancetta, un piattino di formaggi, e il lardo. Cominciamo ad assaggiare tutto questo ben di Dio, premetto che era da tanto che non mangiavamo gnocco e tigelle e ne avevo proprio voglia.
I pezzi di gnocco sono piuttosto piccoli, ma cotti bene, non unti, buoni. Li farcisco col prosciutto crudo che è l'abbinamento che preferisco. Le tigelle sono discrete: non molto grandi, basse e con poca mollica, a dire il vero io le preferisco alte e morbide. Comunque insieme ai "contorni" sono appetitose. I salumi sono buoni, il piattino coi formaggi, tre tipi, è accettabile, il lardo era molto cremoso e sapeva un po' di rosmarino, a me è piaciuto molto. Con calma mangiamo tutto, chiacchieriamo e intanto ci "gustiamo" la scenetta del tavolo vicino: un giovane cerca di spiegare in un inglese un poco stentato al suo compagno straniero cosa sono le tagliatelle e cosa sono le tigelle, quando poi arrivane le tigelle, ovviamente sconosciute all'anglosassone, gli mostra come si mangiano e l'altro lo segue attento, con la stessa concentrazione che si puù dedicare a un problema di matematica
La cameriera ci chiede se vogliamo un altro giro di gnocco e tigelle ma essendo stra-pieni rinunciamo!
Dopo arrivano i dolci: panna cotta al caramello per lui, in una coppetta, abbastanza abbondante e buona, e una fetta di crostata di amarene per me, nella norma.
Niente caffè nè digestivo perchè non ce la facciamo davvero più, arranchiamo alla cassa: 34 euro in due come da promozione.
In conclusione, il locale è semplice ma luminoso e ben curato, il servizio è attento e veloce, il cibo è mooolto abbondante (almeno per i nostri stomaci, che brontoleranno tutta notte a causa del macigno ) e come qualità buono senza essere particolare o sublime. Tre cappelli meritati, magari se torniamo e prendiamo cose diverse, tipo le grigliate che sfilavano davanti ai nostri occhi, potremo dare qualcosa di più. Alla prossima.
Consigliato!
[ema]
27/11/2008