Un buongiorno a tutti gli amici di Gustamodena.
La mia recensione di oggi riguarda la birreria "Goblin", che ho avuto il piacere di visitare due sere fa, in compagnia dei miei genitori.
Siamo arrivati a Pavullo verso le otto di sera, stuzzicati dalle precedenti recensioni, che hanno dipinto il quadro di un locale molto interessante da visitare.
Ci abbiamo messo qualche minuto a trovare l'ubicazione del Goblin, in quanto la sua insegna, di colore abbastanza opaco e anonimo, è sormontata dalla ben più appariscente pubblicità di una compagnia assicurativa.
Con l'occhio di lince che mi ritrovo (sono modesto, vero? ) riesco ad individuare la birreria ed il suo piccolo parcheggio, dove ci affrettiamo a sistemare la macchina.
Quando scendiamo sono ormai le otto passate ed ogni passo è scandito dal fremito dell'appetito crescente e dalla curiosità di una nuova scoperta gastronomica.
Sfortunatamente il delicato cristallo del nostro sogno alimentare viene amaramente infranto pochi passi dopo l'ingresso, quando una cameriera ci intercetta e ci dice che il locale non apre prima delle otto e mezza.
Per circa un quarto d'ora facciamo quindi un giretto lungo le vie di Pavullo, poi torniamo sul posto, precisi come olorogi svizzeri.
Nonostante nel frattempo l'appetito sia cresciuto, anche questa volta la cameriera, in modo del tutto paradossale, ci dice che il locale apre alle otto e mezza..buono a sapersi, peccato che siano le otto e trentacinque passate.
Veniamo così fatti accomodare in un tavolino d'angolo, da dove posso partire con la mia solita analisi dell'ambiente.
La birreria non ha tavoli al centro della sala e ricorda in tutto e per tutto i Pub Irlandesi (nonostante sul menù troneggi la fiera dichiarazione "QUESTO NON E' UN PUB IRLANDESE" ), anche per l'arredamento e la mobilia, che richiamano molto ambientazioni celtiche.
Dopo pochi minuti arrivano i menù (due maxi-fascicoli verdi del peso di un chilogrammo circa ), che abbiamo l'opportunità di leggere, illuminati dalla soffusa luce delle lampade, che forniscono un'intimità totale nella sala.
Il menù ha molte pagine piene di fogli e manoscritti di dedica, lasciati da clienti affezzionati e/o particolarmente contenti, così la lettura risulta un pò dispersiva e la ricerca del prodotto è abbastanza difficile, in mezzo a quella Divina Commedia di ringraziamenti.
Alla fine scegliamo di prendere tre hamburger: un "Poldo" per me (con mozzarella, svizzera, cipolla e "salsa troll") e due "Hamby" per i miei genitori (con fontina, lattuga, svizzera, maionese e ketchup).
Le birre su cui cade la nostra scelta sono le seguenti: una "White Dog Wagoner Porter" per me, una "Hefeweisse" per Piggo ed una birra chiara poco alcolica e non meglio definita (ops, non me la ricordo ) per mia madre.
Le ordinazioni sono prese e tramutate in materia prima dopo un'attesa di circa dieci minuti/ un quarto d'ora, durante la quale mi rilasso, sotto una contemplativa pace, creata anche dalle intriganti e non invadenti note di una band acoustic-rock.
La mia birra scura, con un retrogusto affumicato assolutamente sublime, si sposa perfettamente con la fragranza del pane, che racchiude all'interno una succulenta svizzera ed un condimento delicato e non "aggressivo" come ci si aspetterebbe dalla presenza della cipolla.
Anche gli Hamburgers Hamby sembrano essere perfetti, a giudicare dagli appagati volti di apprezzamento parentali e dalle loro innumerevoli "laudes paninarum".
La birra di Piggo è particolare e buona (anche se preferisco nettamente le birre scure, che, con la loro poetica punta di amarezza, sembrano trasportarmi in una scogliera irlandese a picco sul mare, dove mi assopisco guardando il tramonto, sotto le vibranti note dell'oceano, che si perde all'orizzonte, assieme a miglia e miglia di cielo indaco).
Assaggiando la birra di mia madre però, la meravigliosa estasi dei sapori precedenti viene rotta da un gusto pungente e acre, unica nota stonata del pasto.
Spazzolate le prime linee di una cena da vero vichingo, non paghi, ordiniamo anche tre Hot dogs: due classici ed uno "speciale" (con aggiunta di cipolla e salse varie).
Anche questa scelta è ottima (unico difetto è forse la eccessiva friabilità del pane, che rendeva il panino "Hard to Eat" ).
Alla fine, mentre il locale lentamente si riempie, andiamo verso la cassa, dove ci viene presentato un conto di 42,50 €.
I cappelli che conferisco (accidenti alla mia mellifluità, spero di non farvi venire il diabete ) sono 5, perchè prodotti così pregiati e ricercati sono veramente difficili da reperire in altri posti ed anche perchè il prezzo è veramente onesto, considerando la qualità e la quantità del cibo.
Sfortunatamente non ho tenuto d'occhio il serbatoio della benzina, così non posso impostare la determinante equazione di secondo grado tra un pasto ed un liquido per automobili.
A parte gli scherzi, il viaggio da Modena vale veramente la pena, perchè il Goblin è senza dubbio un posto peculiare, ben fornito, intimo e ricco di rari prodotti eno-gastronomici di prima scelta, offerti ad un prezzo assolutamente adeguato.
Grazie a tutti
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Rainman
Imperdibile!!!
[mizoguccini]
03/05/2009
Non mi dispiacerebbe conoscerti davanti a una birra, Rainman, anche se abbiamo gusti diversi: le porter ancora ancora, ma per esempio le stout sono le uniche birre che davvero non mi piacciono. Complimenti comunque per la scelta di una birra modenese, a "chilometro zero".