RaInMaN's IrIsH cRoNiChLeS (chapter one )
"...Non ho mai sentito la magia così follemente
Mai ho visto lune o conosciuto il significato del mare,
Non ho mai stretto emozioni nel palmo della mia mano
O sentito dolci brezze sulla cima degli alberi..."
Nick Drake, "Northern Sky", dall'album "Pink Moon"
Questi pochi versi dipingono al meglio i tratti di qualcosa di umanamente indescrivibile, ovvero il paradiso.
La triste realtà è che siamo immersi nel pieno flusso di um mondo caotico ed esasperato, e la pace che ci sembra di trovare all'interno della soffocante città è assolutamente minima, se non irrisoria, rispetto a quella che sopraggiunge dinnanzi al puro e semplice contatto con la natura (lo so, sono un po' "hippie", ma lo penso davvero).
Nella terra irlandese, dove le pacifiche onde blu del mare si incontrano con l'intenso verde della speranza, si trovano veri e propri tesori naturali, nonchè "punti di contemplazione", che avvicinano anche i meno "spirituali" alla bellezza del creato.
Nel sereno giorno di sabato venti giugno, gli alberi scorrevano veloci in Irlanda, mentre la macchina si addentrava lungo stradine sempre più strette e tortuose, fino a giungere nel cuore più profondo del nulla, dove il grigio della città è un lontano ricordo, e dove i problemi sono sfumature dimenticate e trasparenti di un cielo indaco e bianco.
Qualche piccolo cartello spunta dai cespugli, indicandoci la "via per l'Eden", che avevamo visitato anche l'anno scorso, nel nostro precedente viaggio.
L'Eden ha anche un altro nome, ovvero "Coopershill House", e si tratta di un immenso bosco di 500 acri, dove i cervi pascolano liberi in appositi recinti, e al centro del quale sorge una antica villa di campagna del 1774, governata da ben otto generazioni dalla famiglia O'Hara.
In realtà è molto difficile definire specificatamente la funzione di questa enorme casa, ma so di sicuro che non è un albergo, quindi forse è meglio chiamarla "Manor House" (maniero).
Dopo circa sette minuti di viaggio nel parco antichissimo (che di sicuro sarebbe la gioia di un qualsiasi poeta romantico ottocentesco ), iniziamo finalmente ad intravedere la magnifica struttura in pietra che ci fornirà vitto ed alloggio per una giornata.
Con gli occhi sgranati, parcheggiamo la macchina davanti alla tenuta, e ci incamminiamo a lenti passi verso la porta, mentre il nostro spirito è irrimediabilmente segnato dalla visione "dell'Arcadia fattasi casa" .
La gentilissima moglie del proprietario ci apre, e ad accoglierci sono subito le gentili attenzioni della simpaticissima cagnetta "Alice", nostra grande amica, che svolgerà anche il ruolo di anfitrionA nelle interminabili passeggiate tra le immensità del bosco circostante .
I saluti di circostanza vanno anche al disponibilissimo padrone, ovvero il signor Simon O'Hara (gentilissimo ed educatissimo discendente della famiglia, che ci darà curatissime delucidazioni sui vari cimeli della casa e mi permetterà addirittura di suonare il meraviglioso pianoforte ottocentesco del salotto), dopodichè siamo scortati nelle due camere.
Dalle stanze da letto (ce ne sono otto, raffinatissime, in tutta la tenuta), si può rimirare lo splendido paesaggio e la ancestrale fattoria, che produce sussistenza autonoma a tutta la famiglia ed agli ospiti.
Certo, proprio così, tutto quello che si mangia, dall'agnello allo zenzero, è genuinamente coltivato in fattoria con sistemi biologici, chiaro indice di estrema qualità del prodotto .
Mentre mi concedo un caldo e rilassante bagno nella stupenda vasca, la mia mente viaggia già verso le squisite prelibatezze che ci attendono per cena, ed ovviamente le mie aspettative non saranno minimamente deluse.
Verso le 20:00 usciamo dalle camere (a fatica, vista la stanchezza delle membra e la bellezza della stanza) e ci indirizziamo verso la "Dining Room", ovvero uno spazioso e pittoresco salotto, dove meravigliose collezioni di quadri antichi e piatti in ceramica sono appesi al muro e, assieme allo scoppiettante fuocherello del camino, conferiscono un'atmosfera elegantissima ma al contempo di domestica rilassatezza.
Le danze enogastronomiche si aprono, partendo dagli "starters" e dalla nostra scelta dei vini.
Il gradevolissimo e "scorrevolissimo" contenuto di una bottiglia di Sancerre prèmier cru (annata 2007) accompagna con magistrale leggerezza i nostri fantastici antipasti.
Mia madre si accaparra un freschissimo piatto di "Prawns in a creamy suffron sauce", ovvero dei delicatissimi gamberetti in salsa di zafferano, con erbette fresche (inutile dirlo, provenienti dal giardino).
Le piccole e gustose creaturine acquatiche sono adagiate all'interno di una cappasanta dai marmorei ed accattivanti colori.
Per me e Piggo, ovviamente "Coopershill venison liver plate with melbot toast and cramberry sauce", ovvero tre bellissimi e squisitissimi tondini di patè d'oca (uno dei migliori che abbia mai assaggiato), accompagnati da tre toast caldi con salsa di mirtillo rosso in disparte.Il tutto è rinforzato da una manciata di piccoli e (stranamente) delicati fiori d'aglio.
Cosa dire? iniziamo meravigliosamente.
A spezzare l'attesa dei secondi, mentre lo Chablis volge al termine, arriva una calda e deliziosa zuppa di sedano, presentata dentro ad una vecchia e pregiatissima zuppiera in ceramica, sempre rinforzata dalle accattivantissime erbette speciali della casa.
Ok, ora il Prèmier Cru è finito, ed ecco che inizia il dilemma: come accompagnare il "Rack of Riverstown lamb with creamy pesto"?
La scelta di Piggo è particolare quanto vincente.
Con una punta di aspettativa, pur sapendo che andiamo su campi vinicoli a noi pressochè sconosciuti, ordiniamo una bottiglia di vino rosso australiano, ovvero lo Shariz Swallow's Tale, prodotto proprio da un amico di Simon O'Hara.
Non posso dire molto sulla natura di questo vino, in quanto in materia sono totalmente e dichiaratamente ignorante (lascio semmai il compito a Piggo ), ma posso affermare che è veramente impeccabile ed intenso, con un forte ed estasiante retrogusto vanigliato.
Il "racconto della rondine" è insomma l'ideale complemento alle due ottime costolette d'agnello, servite con un delicato e superbo pesto di basilico e, ancora, varie erbette aromatiche "from the garden".
C'è inoltre da dire che la già eccellente e tenerissima carne, è accompagnata da una fantastica terrina di broccoli, fagiolini, finocchietti e patate arrosto, che conservano ancora un genuino sapore di "terra bagnata" (non saprei come altro chiamarla ), chiaro indice della freschezza degli ortaggi.
Dal momento che non li mangio, tralascio la descrizione della successiva "ondata di formaggi" (per altro molto apprezzati da Piggo e consorte) e mi butto direttamente sul fantastico dolce, gradito molto anche dagli altri, ovvero la mousse di cioccolata con arancie affettate e cointreau.Strepitosa.
Già totalmente pieni, cediamo comunque alla ulteriore tentazione del "dopo pasto", prendendo un irish coffee (wow, che bomba! ) e un fantastico whiskey black bush.
Il tutto si chiude con un conto di 59 euro a cranio, meritatissimi visto il contesto.
Quella che ho appena descritto è stata una delle cene più
colorite, caratteristiche ed irripetibili a cui abbia mai avuto il piacere di partecipare.
La vera magia, oltre a quella del maniero immerso nel verde, è la mirabolante ed inspiegabile fusione tra eleganza e semplicità.
Va bene, i cristalli sono Waterford, ed i coltelli Sheffield, ma nessuno ci ha guardato storto perchè eravamo in polo, anzi, lo stesso Simon ostentava un carattere straordinariamente umile, nonostante la sua immensa fortuna terriera.
Il servizio è stato semplicemente gentilissimo, disponibilissimo e cordialissimo, ed il cibo assolutamente da 5 cappelli.
Ha ragione Alistair Sawday, giornalista dell' Irish Independent, che nell'agosto 2008 scrive:
"Coopershill is out of this world" (La Coopershiil è fuori da questo mondo).
Ci sono luoghi che ti fanno dimenticare le preoccupazioni, luoghi magici, incantati, favolosi, e di sicuro la Coopershill House è uno di questi.
Attribuisco 5 cappelli, con la forte speranza di poterci ritornare per la terza volta (non c'è due senza tre, del resto ) e consiglio a chiunque si trovasse in Irlanda di prendere in seria considerazione una permanenza di una notte in questa casa favolosa.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi fino a qui, spero che la mia recensione vi sia in qualche modo utile.
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Rainman
Imperdibile!!!
[togo]
26/06/2009
Che dire??? Quasi quasi domattina vado in agenzia di viaggi....