Ho più volte sottolineato come io guardi con curiosità il ristorante per il quale Gustamodena, con la proposta di organizzazione della cena, costruisce una buona opportunità per raccogliere convinti e diffusi consensi.
Vivere con attenzione la possibilità di promuoversi grazie al palcoscenico gustamodenese, che è di fatto offerto al locale, è per me sinonimo di qualità di pensiero, e in diverse occasioni abbiamo avuto, come per esempio nel caso di Vinicio, dei riscontri davvero starordinari.
Se il ristorante vuol provare che tiene al parere dei clienti, perché è questa in fondo la missione del nostro forum e del sito, aspetto a mio parere non scindibile dal suo proporsi anche in senso commerciale, questa è l'occasione per dimostrarlo.
Qualcuno potrà obiettare che preparare per molte persone è di sicuro impegnativo, ed in ogni caso cosa diversa che servirne poche, ma questa è una valutazione che spetta al locale che, se accetta le cene di GM, ben sa quale sarà la realtà con la quale confrontarsi.
Nemmeno credo sia una obiezione plausibile evidenziare che questi appuntamenti non rappresentino il momento più opportuno per valutare il locale, dimenticando che la recensione non è un giudizio del ristorante, ma la valutazione di ciò che si è vissuto in un singolo pranzo o cena.
Le valutazioni dei ristoranti lasciamole ai professionisti, con l'auspicio che tutti noi semplici appassionati si continui a rimanere con i piedi per terra.
In questo senso ribadisco senza dubbi che proprio le serate come questa rappresentano un'utile esperienza che trovo giusto recensire, anche perché, come in queto caso, da utente e tifoso di GM credo sia giusto rendere merito al ristorante, perché a me la serata è piaciuta.
Tengo in modo particolare a questa recensione perché ho potuto notare un elemento di novità da parte del ristorante, nell'organizzazione della serata. Già era capitato in altre occasioni che il ristorante avesse ricevuto prenotazioni non passate attraverso il sito, ma mai nessuno però aveva pensato che potessero ispirare, vista la impossibilità di formare un'unica tavolata, la predisposizione di tavoli dedicati anche ai singoli gruppi di prenotati esterni.
Questo ha permesso a chi non voleva necessariamente porsi in relazione con gli abituè del sito, di vivere la propria serata con riservatezza, come una giovane coppietta seduta nelle nostre vicinanze. Oppure ha favorito, con un approccio più mediato e meditato, il contatto con persone nuove, vicine di tavolo ma non di sedia...
Ormai la famiglia gustamodenese è cresciuta, e credo sia naturale accettare che non vi sia la necessità, seppure da me sempre apprezzata, di conoscersi personalmente. Se il locale raccoglie altre prenotazioni, che aumentano il numero degli intervenuti, magari di persone a cui viene anche concessa la possibilità di non diventare “personaggi pubblici” non ci vedo niente di male.
Nel cuore pulsante del centro di Modena, vicino ma tutto sommato non coinvolto nel traffico di importanti arterie limitrofe, e con una buona potenzialità di parcheggio, lo storico locale si presenta davvero molto caratteristico, con arredi e tavoli in legno scuro.
Al primo piano tre sale tutte a noi riservate, guardate da un grande bancone in legno massiccio, davvero tutto molto bello.
All'inizio non comprendiamo bene la disposizione e rimaniamo in un tavolo da quattro, con gli amicissimi Brunella e Vonwild, posto nella zona centrale di fronte allo sviluppo principale del bancone, posizione che alla fine non abbiamo disdegnato, considerato che a differenza della sala principale si poteva parlare con un tono normale.
Gentilissimo e solerte, Stefano, il giovane e preparato cameriere che ci ha servito in modo eccellente per tutta la cena, ci ha offerto un gradevole bicchiere di bianco spumante e un buon cestino di pane preparato da loro.
Sono le otto e mezza, orario concordato, e sarebbero già pronti a servire la cena, ma chiediamo di attendere, anche se dopo poco ci rendiamo conto che un po' per l'eterogenea composizione dei presenti, un po' per il loro arrivare alla spicciolata, chi più chi in meno ritardo, si poteva benissimo partire rendendo meno arduo il compito del servizio, in grado di distribuirsi in una arco maggiore di tempo.
Diamo dunque il via libera a Stefano con il menù concordato, che apre le danze con un primo davvero originale. Il piatto si presenta davvero benissimo, non so se il monte Olimpo risulti a volte così innevato, per la gioia di Zeus, notoriamente gran sciatore , ma davvero la forma di spaghetti e condimento lo ricorda.
Un piatto che mette insieme sapori molto decisi, con il gusto salato della pancetta e l'acidulo della feta, acccompagnati da pomodorini pachino e rucola a ricordarci che siamo in Italia!
Gli accostamenti sono arditi, la feta non ruffiana nessuno degli altri gusti e pretende attenzione, ma poi si fonde e il saporino composto che si genera è davvero unico ed accattivante. Porzione generosa, come a me piace, da trattoria e vai!
Nel frattempo Stefano ci ha servito, scelto da noi, del buon lambrusco grasparossa delle cantine Chiarli, vigneto Enrico Cialdini, corposo il giusto, dal sapore morbido e colore rubino intenso, temperatura perfetta. Prontamente avvicendato il cestino del pane, nel frattempo terminato, senza aver proferito verbo!
Arriva la cotoletta! Argomento molto dibattuto sul sito, con interpretazioni diverse a seconda del ristorante, e tutte molto apprezzate e ben descritte, tanto che qualcuno ha proposto di cambiare nome al sito, per chiamarlo “GustaMolaCotoletta”
La cotoletta della Vecchia Pirri non è dorata, a prima vista, si nasconde timida sotto una coltre di morbido formaggio fuso, che imprigiona a sorpresa del prosciutto crudo. Ma anche l'occhio vuole la sua parte, è un pomodorino rompe la monotonia lattea, facendo capolino ai margini del piatto.
Il parmigiano prende per mano la fontina e il connubio, come sempre accade quando interviene sua maestà dell'Emilia, è felicemente alato. Ma grazie all'interveto del coltello il matrimonio si arricchisce di nuovi gusti, creando una bella “famiglia allargata” di sapori, con tenera carne dorata, prosciutto e formaggio. Ottime le patate al forno, giusta presenza di accompagnamento. Anche stavolta porzioni generose… e vai!
Per finire, gentilmente offerto dal momento che non era previsto nel menù concordato, giunge dell'ottimo mascarpone con torta tipo Barozzi… e anche stavolta si va all'attacco senza timori reverenziali delle diete che seguiranno… forse!
Alla fine apprezziamo sino all'ultimo goccio due bottiglie del grasparossa citato, quattro bottiglie d'acqua in onore del primo sole e del caldo del locale, caffè e orzi vari grandi e piccoli. Non ci siamo fatti mancare nulla e, per 20 euro, non ci hanno fatto mancare nulla, neanche al caro amico coste66 che ci ha raggiunto nei tempi supplementari al termine del lavoro!
Un grazie quindi allo staff di Gustamodena, al grande gi, la dolce magnanima e l'ondeggiante Giacomino, che hanno organizzzato ancora una volta una bella serata, permettendo a vecchi e nuovi affetti di rinnovarsi, e complimenti alla Vecchia Pirri che non ha mancato di dare il giusto rilievo, con professionalità e generosità, all'evento.
Simpatica gag all'uscita con l'amica Brunella, insegnate sommelier, che fa i complimenti al titolare del locale per la squisita gentilezza e professionalità di Stefano, sentendosi rispondere: lo credo, è stato suo allievo! Solo a quel punto Brunella si ricorda del cameriere-allievo Stefano, e arrossisce al pensiero che qualcuno possa aver pensato che, di fatto, i complimenti fossero indirizzati a se stessa!!
Voglio proprio ritornare per approfondire la conoscenza del menù di questo storico ristorante, che coniuga tradizione ed innovazione con professionalità e la giusta dose di fantasia… e la pizza poi? Chissà!
Consigliatissimo!!
[candy]
26/02/2010
Ma stavolta forse hai superato anche te stesso .
Hai esposto, nella parte iniziale, in modo incredibilmente sapiente,il giusto equilibrio tra il locale che propone una cena per Gm, e il valore che, concordo in pieno con te, hanno questi eventi.
Anche io ritengo sia una prova impegnativa per un locale : non siamo professionisti, ma appassionati, come giustamente dici tu, e non etichettiamo con i canoni di chi lo fa per mestiere. Proprio per questo, possiamo avere un rapporto "umano" con i ristoratori, confrontandoci con loro come semplici clienti.
Grazie falcon, per queste splendide riflessioni , inserite nel racconto di una bella serata.