Tour de France gastronomico con contorni Â? 9
E' come un gigante che rimescola con la mano l'Atlantico, già mosso dall'aria, Beg ar Raz, la punta estrema del Finistère, enormi scogli di granito e distese di erica.
Posso dirlo? Una giornata plus que superbe, quasi glorieuse!
Un sole sfavillante ricaccia i nuvoloni grigi che arrivano rapidi dall'America, spinti dal vento. La Beg ar Vann, l'altro promontorio a qualche km. di distanza, dopo la baia dei Trapassati, ha i colori ancora più intensi ed è ancora più bella: c'è una chiesetta di granito grigio, isolata in mezzo ai prati, quasi a strapiombo sull'oceano. L'erica la fa da padrona, ma non è l'unico fiore che risplende sotto una luminosità accecante.
Come pranzo, pane al sesamo con il bloc de fois gras, una St. Erwann bio (birra bretone organica), un pomodoro e una pesca, sul prato, sotto un sole che non scalda e l'arietta fina. Di fronte l'oceano. Non sarei mai andato via di là .
Il ristorante per la cena invece è quello di un Hotel a due stelle, un po' sfigatino come hotel, nella piazza principale di Pont �n Abad, sempre sul mare del pays Bigouden. Ma è proprio il ristorante, non certo l'albergo, ad essere rinomato in zona. Logis de France gli ha assegnato due pignatte su tre; buon segno già essere Logis (non mi ha mai tradito).
Da bere, con la solita Badoit, ordino un Muscadet Sèvre et Maine del 2008 proveniente dal Domaine de la Noe di Chateau Thebaud, da 12°. Aveva un netto sapore di agrumi, in bocca risultava fruttato e leggermente salinato. Non al top top, ma buono.
Anche qui niente mise en bouche. L'entrèe, che ci dividiamo, è formata da 12 ostriche al limone (squisite) e una tartare di salmone crudo, marinato con pompelmo rosa e bianco, assieme a della lattughina. La tartare era ancora meglio delle ostriche, se possibile, anche se di dimensioni un po' ridottine.
Il piatto principale, uguale per entrambi, era un merluzzo cotto al forno con pompelmo rosa (accostamento che doveva piacere particolarmente allo chef, ma ci stava bene) e petali di rosa (!), accompagnato da carote saltate, rapa cruda, broccoletto lessato e pomodori confits. Separatamente una ciotola di riso pilaff aromatizzata allo scalogno. Tutto buonissimo e freschissimo. La lavorazione con i petalini di rosa (che si comprano anche in erboristeria) ci ha piacevolmente sorpreso. Il falchèto mi assicura che ripeterà l'esperimento a casa.
Le onde si infrangono sotto la riserva ornitologica di Cap Sizun. Gabbiani di diversi tipi sono appollaiati tra i crepi delle rocce; ci arrivi su sentieri che si snodano tra i prati fin sull'orlo dello strapiombo. Chissà quale pittore ha preparato questi quadri... come si fa a non diventare pittori o musicisti se si vive qui, nella penisola di Plogoff?
Difficile per noi non avere pensieri per la testa, ma... è la seconda volta che me ne accorgo... anche oggi ci siamo riusciti.
Al ritorno dalla scogliera, appuntamento a Kemper con la Band di Inveraray. Sì, avete capito bene, scozzesi... uno schianto!
Sole gelido e vento forte davanti alla “nostra” cattedrale di Kemper. Quindici cornamuse, sei tamburi, una gran cassa e sette tamburelli di cui non so il nome, ma che assomigliano a dei charleston: quando attaccano insieme sembrano onde che si infrangono contro gli scogli... e quando si sentono le cornamuse che arrivano da lontano, a me vengono i brividi. Una cosa spettacolosa, camicia azzurra, gilet nero, gonna scozzese verde... qualcuno con un coltello infilato nei calzettoni grigi. Siamo ancora storditi, da pelle d'oca, DA PELLE D'OCA!!! Orecchie ovattate a distanza di tempo, dopo un'ora e mezzo di bagpipes ( http://www.youtube.com/watch?v=d09Ohd_xqtc repertorio di due mesi prima)...
... Intanto che ci ripensiamo, contentissimi, arriva un piatto di formaggi: uno di capra su letto di lattuga e noci caramellate, con crostini di pane leggermente abbrustoliti, e altri tre formaggi più freschi di cui un'altro di capra e uno alle erbe.
Non particolarmente significativi, ben mangiabili, ma non al livello dei migliori formaggi francesi.
Il dessert invece è fenomenale: mousse di panna e mascarpone (tipo biancomangiare), con coulis di fragole, fragole confites e granelle di pistacchi, da sballo! E poi una creme brulèe con scorzette d'arancia e Cointreau, eccezionale.
Servizio perfetto e durata della cena in linea con le altre, senza mai farci attendere troppo.
Il conto, onestissimo, è di 52,50 euro in due.
Noto che si sono dimenticati di segnare il vino.
“Avez passè un bon moment?” ci ha chiesto la cameriera sorridente mentre stavo pagando il conto “Uì Â? gò dito mì Â? Otimo... te tè anca desmentegà el vin...!”
Ma non mi ha capito... ... e così, col doppio sorriso, siamo ripartiti in macchina verso la chambre d'hotes, cercando di superare una lepre che, per un buon tratto, ci ha affiancato sulla strada che passava a lato della foresta.
Consigliatissimo!!
[carolingio]
05/08/2010