Lo scemo del paese, poveretto, urla frasi sconnesse nella piazza deserta e poi entra nella via da dove arriviamo noi... ugualmente desolata... tanto che sentiamo la sua eco... intervallata dal ticchettio delle goccioline di pioggia ghiacciata sulla trachite del marciapiede.
Lo incrociamo, ma lui non ci vede. Sembra d'essere in un film di Fellini... mi par quasi di sentirla, una fisarmonichetta andante e allegra, in fondo... un paranoico... un flash... un androide mi riappare nella mente... un politico che grida per sopraffare altri politici in televisione... urla non si capisce cosa... non sembra meglio di lui...
... “I'm trying to get some rest from all the unborn chicken voices in my head...”
... sto cercando di riposare da tutte le voci di polli mai nati nella mia testa...
Passato lui, la piazza rimane ancora vuota, sconsolata, piena solo di vecchi ed alti porticati ocra e grigi, più chiari e più scuri, che sfumano nella foschia, densa, umida.
L'insegna de La Crepa sta sopra il porticato di un vecchio edificio quadrato di fine 1700, su un lato della piazza. I barbacani obliqui laterali lo separano dall'omologazione del resto, così come un enorme distacco dell'intonaco giallo su un fianco, che lascia in vista i mattoni rossi del muro. Forse da queste crepe, lasciate lì ad aprirsi al maltempo, il nome del locale.
... “rain down... rain down... come on rain down, on me... from a great height... from a great height...”
... pioggia scendi giù... pioggia scendi giù... vieni pioggia su di me... da una grande altezza... da una grande altezza...
... mi entrava nella mente mentre mangiavo, mi occupava i silenzi, mi pervade mentre racconto... la riascolto dieci venti volte... calzante... incalzante... preoccupata... meravigliosa... c'entra... eccome se c'entra nel mio pasto...
http://www.youtube.com/watch?v=m_mMzOQpe0I
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Dentro, con un colpo di bacchetta magica, è una festa di gente, di luci e di colori. Mi sbalordisce, perchè il retaggio dei pensieri esterni tendeva a frenarmi.
L'ambiente è antico, ma studiato con cura, arredo col ferro arrotondato, a volte anche ruggine, e sistemazione un po' retrò. Molte foto alle pareti, di personaggi famosi, ma anche di gente del popolo della zona, nelle loro espressioni. Gran vociare sommesso, anche di chi è solo nelle immagini, ne senti il calore, non disturba.
Nella sala d'ingresso c'è un bancone bar in un bel legno scuro che contiene di tutto, anche prodotti locali in vendita. A fianco, i tavolini per mangiare. Da lì si accede ad un salone da pranzo e, da quest'ultimo, ad una veranda che dà sul un cortile interno, dove c'era il nostro tavolo prenotato. Dietro la veranda i bagni, tenuti bene e puliti.
Non so se ci sia un sopra, so che c'è un sotto, gran cantina piena di vini importanti, più di quelli che apparirebbero sulla fornitissima carta dei vini, mi è stato detto.
E' solo il capo che prende le ordinazioni e poi, alla fine, prende anche i soldi. Un camerierino premuroso si alterna con altre due cameriere e ci porta un'entrèe con quattro polpettine di carne di manzo mescolata ad erbe aromatiche. Come quasi sempre accade, c'è la fame iniziale da soddisfare, quindi sono buone, sono gratis e sono accompagnate con dei grissinoni artigianali, non più piemontesi, ma ugualmente molto gradevoli, sottofondo di strutto, siamo nel sud est lombardo.
Da bere, una bottiglia di acqua gasata, un calice di Reisling renano Biologico, fermo, dell'Oltre Po Pavese, Fattoria Cabanon del 2009, di Godiasco sotto Voghera, 12 gradi stimati, che poi verrà raddoppiato. Quindi, un calice di Pinot Nero, sempre dell'Oltre Po Pavese, sempre del 2009, Cantina Vanzini di S.Damiano al Colle, forse un mezzo grado di meno dell'altro.
Di colore paglierino il primo, fruttato, armonico, e morbido. Il gusto rimane in bocca, con una nota di agrumi. Ottimo, specialmente in vista del pesce...
Il secondo un po' meno profumato, spumantizzato, secco, accenni floreali lontani, molto buono anche questo, se lo beve la Marta, io lo assaggio solo. Proviene da uve di Pinot Nero, che sono rosse, ma di solito le graspe le tirano via subito e il rosato del mosto si toglie naturalmente in seguito ad iperossigenazione.
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Con l'Oglio strapieno fuori, che sembra in fase di pre-esondazione, in uscita da tre giorni di carne e visto anche il menu particolarmente allettante, non possiamo che pensare al pesce.
Giro lo sguardo contro i vetri appannati della veranda, continua a piovere...
“ohhhhhhhh... ohhhhhhhh... ohhhhhhhh... ohhhhhhhh... rain down... rain down... come on rain down, on me... “
Ma non rimuginiamo solo di pesce... stiamo tornando alla base, con i pensieri costanti di quest'anno... anche se non ce lo diciamo... a come sta la nostra bimba... chissà come sarà Natale...
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Il primo lo prendo solo io e la Marta ne assaggia due tre forchettate. Sono tagliolini fatti in casa (si vede dalla foggia e dal taglio) verdi e gialli, con un sughetto delizioso di pesce persico e verdurine (intravedo zucchine, sedano, cipolle e carote), presentato in formino cilindrico, che sfascio velocemente. Ottimi, davvero...
La Marta prende “pesce all'isolana”. Si tratta di tre cerchi, da sei-sette cm. di diametro, di anguilla marinata, arrotolata come una girella, a formare una ruota concentrica. Eccezionale, inebriante per il gusto e per il profumo, meditativa. Pescetti fritti (aolette) e poi marinati, su un letto d'insalatina verde. Buonissimi. Mostarda al fico, squisita, leggermente piccante, ma non troppo, e non troppo marmellatosa. Polentina morbida con pezzi interi di luccio in salsa di verdure (capperi, olive, prezzemolo), fantastica anche questa, ho assaggiato tutto.
Io, di secondo, prendo un piatto con due tranci grossetti di storione del Po, lessati e saltati mi sembra, assieme ad alcuni quadratini di polentina abbrustolita (senza nero bruciato) con sopra storione affumicato crudo ed una salsa che mi pareva al whisky, molto delicata. A fianco spinaci a vapore e finocchio gratinato al forno. Molto bello, presentato ottimamente, anche questo piatto, squisito.
Niente può essere sprecato qui, la quantità è giusta, i tempi pure... speriamo solo che i nostri pensieri siano sprecati...
Siccome mia moglie tende ad essere eccessiva da una parte, mi impongo di fare l'opposto per equilibrare, me lo impongo esteriormente.
Un dolce in due: semifreddo al gianduia con croccante alle nocciole. Bravi...! Un ricordo delle Langhe e una presentazione particolare.
Il camerierino, dopo esser intervenuto educatamente un paio di volte per chiedere, sorridente, se andava tutto bene, ci ha quindi offerto un piattino con alcuni “isolini”, dolce locale che consiste in un bastoncino da tre cm. per sette circa, alto uno, di pasta sfoglia ricoperta di glassa e di striature di marmellata d'albicocche. Un'altra delizia.
Siamo entusiasti. Mia moglie mi ringrazia per la scelta... non è cosa che succede tutti i giorni...
Io ringrazio GM, perché è stato spulciando negli arretrati che mi sono impossessato mentalmente di due post che parlavano di provare questo posto...
Arriva il conto, 56 euro in tutto: i prezzi dei calici di Reisling vengono leggermente ridotti rispetto a quelli del menu (esposti anche sul sito), mancano i coperti e neanche l'acqua è nell'elenco... prassi? offerta? dimenticanza? Colpevolmente... continuo a tacere e ringrazio ancora, dentro di me.
Con una decina di euro in più a testa si può fare un pasto da considerare completo, con primo, secondo e dolce, ma per noi era completo anche questo.
Nel tavolo vicino a noi una coppia ha ordinato un Valpolicella Superiore Monte Dall'Ora, della cantina di Carlo Venturini, ad 800 mt. da casa mia. L'ho trovato domenica fuori da messa, il mio omonimo (che prima o poi recensirò), e mi ha confermato che La Crepa è un suo cliente e dovrebbe essere una delle prime enoteche d'Italia... enorme quantità di vini di pregio... in effetti la lista era lunghissima e di valore, e il capo, con cui non son riuscito a parlare perché era troppo indaffarato, un luminare a riguardo.
Riusciamo fuori con le nostre ansie e via in direzione del Lago di Garda, sulla circonvallazione che fa da secondo argine al fiume in piena, non alla pioggia, che continua a battere.
Effettivamente superiore, gran posto...
“... from a great height... from a great height...”
Imperdibile!!!
[cioz]
18/12/2010